Il 9 maggio 2024, si è svolto il Convegno Annuale organizzato dall’associazione Il Chiostro – trasparenza e professionalità delle lobby in collaborazione con il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza Università di Roma, sulla rappresentanza di interessi e le governance democratiche: “LOBBY et LABORA: norme da ripensare per una buona democrazia“.
In occasione di questo importante appuntamento abbiamo avuto modo di discutere di temi di grande attualità che in queste settimane e in questi ultimi giorni stanno animando il dibattito pubblico nazionale: i rapporti tra portatori di interessi e decisori pubblici, dunque i rapporti tra politica e impresa.
Il Chiostro nato nel 2007 e fondatore nel 2011 dell’unico network delle associazioni dei lobbisti dei Paesi dell’Unione Europea PACE – Public Affairs Community of Europe, da sempre opera per promuovere la cultura, la pratica e la trasparenza nella rappresentanza degli interessi, con l’obiettivo di arrivare ad una regolamentazione della stessa.
Numerosi sono stati gli interventi di interesse, tra cui quelli di Roberto Giambelli – Advocacy Coordinator Transparency International, di Federico Anghelé – Direttore di The Good Lobby Italia e Massimo Di Rienzo, Founder di Spazioetico e membro della task force di OGP Italia (Open Government Partnership), alla presenza di molti soci, della presidente Angela Marchese e di Rossana Revello, Vicepresidente vicaria dell’associazione: che cosa significa buona rappresentanza per buona democrazia, i confini legislativi della rappresentanza d’interessi, il finanziamento alla politica e il conflitto di interessi.
Desideriamo porre l’attenzione sull’efficace intervento scritto, inviato per l’occasione dal Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) Giuseppe Busia, dove con grande chiarezza e lucidità ha proposto soluzioni concrete per provare a contrastare le pratiche illecite da parte dei funzionari pubblici.
L’intervento del Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione
Tra i punti salienti dell’intervento citiamo la necessità di uno scambio informativo chiaro e puntuale che permetta ai decisori pubblici di raccogliere gli elementi su cui basare decisioni equilibrate a tutela dell’interesse pubblico, garantendo un confronto equilibrato tra diverse posizioni. Dunque, piena conoscibilità pubblica delle proposte e dei soggetti che le avanzano, per favorire un dibattito informato e democratico. Critico il punto sui luoghi di incontro: è infatti inutile focalizzarsi sulle sedi istituzionali quando le occasioni possono essere molteplici (convegni, cene, inaugurazioni, feste, etc.).
L’avv. Busia pone l’accento anche sull’utilità dei registri dei portatori di interessi oggi esistenti, riconoscendo però che da soli non sono sufficienti e proponendo una maggiore regolamentazione per evitare facili elusioni.
Detto ciò sottolinea l’importanza di concentrarsi sui possibili benefici diretti e indiretti ricevuti dai decisori pubblici da parte dei soggetti interessati alle loro decisioni, proponendo divieti e limiti per evitare conflitti e soprattutto “convergenze” su interessi che nulla hanno a che fare con l’interesse generale.
Infine, conclude con l’auspicio che un’immediata azione legislativa – a vari livelli – in questa direzione possa rappresentare un segnale di maturità democratica per il Paese.
Riteniamo che le sue parole possano essere frutto di profonde riflessioni e uno stimolo ad intraprendere azioni concrete verso quanto sopra citato. Per questo motivo pubblichiamo il testo integrale che potete scaricare: buona lettura!